Disastrosa grandinata nel sud della Sicilia, l’analisi dell’evento

Nella giornata di sabato 23 settembre 2023 una violenta grandinata ha colpito il comune di San Biagio Platani, nell’agrigentino. Nel giro di 15 minuti sul borgo sono caduti chicchi di grandine grandi come palline da tennis, causando ingentissimi danni materiali. Alcuni chicchi di grandine avevano un diametro di circa 7 cm. Parliamo di valori veramente notevoli per la climatologia siciliana.

Oltre ad essere danneggiati, praticamente sfondati, tavoli e sedie di plastica, di abitazioni private quanto di locali, sono state devastate le carrozzerie di più autovetture. I chicchi di ghiaccio hanno distrutto tutte le auto lasciate parcheggiate in mezzo alla strada. All’origine della mega grandinata c’è stato un temporale a supercella. Eventi di questo tipo, un tempo veramente rarissimi, ormai si ripetono con una maggiore frequenza pure alle latitudini della Sicilia e in un futuro ormai prossimo diverranno la normalità.

Una supercella all’origine della grandinata

All’origine di questa grandinata eccezionale una supercella classica che la mattina di sabato 23 settembre si era sviluppata sulle coste del basso trapanese e si è poi spinta verso l’agrigentino. L’analisi sinottica vedeva l’affondo di una saccatura dalla Scandinavia fino all’Italia centro-meridionale, con un esteso flusso sciroccale nei bassi strati, ricco di vapore acqueo dal mar Libico e con temperature potenziali equivalenti veramente molto elevate, fra Canale di Sicilia e Ionio. Al contempo un fronte freddo dal Tirreno si muoveva verso la Sicilia occidentale, seguito da aria decisamente più fredda, in discesa dal nord Europa.

Osservando le immagini satellitari si notava come la struttura fosse ben alimentata da una lunga flanking line, che dall’alto Canale di Sicilia si muoveva in direzione dell’agrigentino. La supercella si è sviluppata all’interno di una estesa linea di confluenza venti nei bassi strati, fra scirocco e venti di ponente e maestrale, molto più freschi, che stavano versandosi lungo il Canale di Sicilia, a seguito del transito del fronte freddo al suolo.

I più freschi venti di maestrale, incuneandosi al di sotto del flusso sciroccale molto umido e caldo, hanno sollevato verso l’alto quest’ultimo, determinando convezione forzata, favorendo lo sviluppo di un sistema convettivo a mesoscala, di tipo cold u-shaped storm, che dall’area di Sciacca si è spostato verso l’Agrigentino più occidentale. Proprio lungo il vertice di questo cold u-shaped storm si è formata la supercella, che dall’area costiera si è poi spinta in direzione dell’entroterra Agrigentino. La radarata di quelle ore mette in evidenza la V-notch e un probabile accenno di inflow notch. All’interno dell’updraft, lungo la parte sommitale del sistema temporalesco sono state misurate temperature di ben -62°C. Segno di come i violenti moti ascensionali erano talmente intensi da spingersi oltre il limite della tropopausa dinamica.

Ecco cosa è successo

Intorno le 12:45 la supercella, già in fase di lento indebolimento, ha raggiunto l’area di San Biagio Platani, originando una forte grandinata, con chicchi fino a 6/7 cm. Le immagini radar non sono chiare, ma evidenziano una riflettività superiore ai 50/60 dBZ. La grandinata è avvenuta proprio nella fase di indebolimento del mesociclone. Difatti poco dopo la supercella è collassata, evolvendo in una comune cella temporalesca.

Con molta probabilità lo spostamento verso destra del mesociclone, nella zona dove era ben attivo nei bassi strati il flusso sciroccale, in presenza di aria satura fino ai bassi strati e un Cape superiore ai 3000 J/kg, ha contributo a intensificare per bene la struttura supercellulare, rendendola particolarmente attiva in prossimità delle coste. Inoltre, sempre lo scirocco ha esacerbato il wind shear nei bassi strati, facilitando la rotazione nei primi 3km di altezza. Il gran quantitativo di umidità, inoltre, ha favorito la formazione di una spettacolare wall cloud con un lowering quasi a toccare il suolo dell’area collinare, nei pressi delle campagne di San Biagio Platani. Queste nubi bassissime scure e minacciose hanno preceduto la disastrosa grandinata.

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