Il vastissimo nucleo gelido marcia verso l’Europa centrale, domenica gelida bora e qualche nevicata al nord

L’Europa comincia a prepararsi all’arrivo dell’intensa ondata di gelo che proprio a partire dal weekend provocherà un brusco raffreddamento su gran parte dell’intero continente, regalando delle giornate di ghiaccio, dalla Russia fino alla Francia, come non si vedeva da alcuni anni. In queste ore il vastissimo nucleo di aria gelida “retrograda”, partito nei giorni scorsi dall’Artico russo (e non dalla Siberia), è in marcia verso l’Europa centrale, discendendo gradualmente le vaste pianure Sarmatiche, in direzione delle Repubbliche Baltiche, della Bielorussia e della Polonia. Nei punti dove è arrivato il gelo la massa d’aria si presenta molto secca, densa e caratterizzata da valori pressori elevati. Tipica caratteristica dell’aria artica continentale. Il nucleo di aria gelida “retrograda” sta scorrendo lungo il bordo più meridionale di un solidissimo promontorio anticiclonico di blocco che dal mar del Nord, attraverso la Scandinavia, si protende fino al mare di Barents.

28058464_10214322167521662_5045918416426755377_nProprio in corrispondenza del mare di Barents, giunto nell’Artico russo, le propaggini più settentrionali di questo promontorio anticiclonico di blocco tendono a fondersi con la robusta cellula anticiclonica che in queste ore si sta formando sull’Artico russo, sopra l’arcipelago della Terra di Francesco Giuseppe, a seguito della propagazione verso i bassi strati di una parte di calore prodotto dall’intenso “major stratwarming” avvenuto nei giorni scorsi, sopra la stratosfera dell’Artico. Tale manovra barica, come accennato in precedenza, oltre a chiudere temporaneamente la porta del flusso perturbato atlantico ha aperto un “canale di aria gelida artico continentale” che dal mare di Kara e dalla Novaya Zemlya si è gettato sulla Russia, la Finlandia, il Baltico, tramite l’inserimento di una debole ventilazione dai quadranti settentrionali, che sta investendo il Baltico, la Finlandia e la pianura Sarmatica.

w850_60Il blocco di aria gelida di origine artica, proveniente direttamente dalla Calotta Artica (e non dalla Siberia), si troverà a scivolare verso il bordo occidentale della vasta depressione fredda posizionata sul bassopiano della Siberia occidentale, tendendo così ad incanalarsi lungo il margine meridionale del promontorio anticiclonico, con asse obliquo, in fase di estensione verso l’Artico norvegese e russo, attraverso una ventilazione dai quadranti nord-orientali, che dal mare di Kara, dalla Novaya Zemlya e dal mare di Barents dilagherà in direzione della Finlandia e delle vaste pianure Sarmatiche. Le temperature più basse al momento si registrano proprio sulla Lapponia e sulla Russia europea, dove le masse d’aria gelide in discesa dall’Artico russo si sono già depositate sopra i terreni ancora innevati, favorendo la formazione di intense inversioni termiche, ulteriormente esaltate non tanto dall’effetto “Albedo” (che vale solo per i terreni innevati di fresco quando la neve presenta una colorazione bianca brillante), quanto dal fortissimo irraggiamento notturno che caratterizza nel mese di febbraio le vaste distese sarmatiche e i bassopiani di Finlandia, Bielorussia e Ucraina. Ciò porterà i termometri a precipitare anche sotto il muro dei -24°C -25°C. Ma in alcune località, soprattutto fra la Lapponia finlandese e il nord della Russia, grazie ai cieli sereni, alla scarsa ventilazione e soprattutto al forte irraggiamento notturno (su terreni innevati), ancora piuttosto intenso, la colonnina di mercurio ha sfondato il muro dei -30°C -35°C.

analyza (5)Ma il freddo, seppur meno intenso, si avvertirà anche in Finlandia, sulle Repubbliche Baltiche, in Bielorussia, sul nord dell’Ucraina, così come fra Polonia, Slovacchia, Repubblica Ceca e Germania dal weekend, dove avremo a che fare con autentiche giornate di ghiaccio, con temperature pronte a scendere su valori largamente sotto lo zero, con valori di oltre -20°C. Nel corso della mattinata di domani, vista l’ulteriore estensione verso nord-est del promontorio anticiclonico di blocco che presenterà massimi prossimi ai 1050 hpa (elevatissimi) sulla penisola Scandinava, il nucleo di aria gelida artica continentale continuerà a scivolare verso latitudini più meridionali, arrivando a raggiungere la Polonia, la Slovacchia, la Repubblica Ceca e la Germania orientale entro le 12:00 UTC di domani, quando le isoterme di -15°C -16°C a 850 hpa cominceranno a guadagnare strada fra la Polonia e la parte più orientale della Germania. L’ingresso dell’aria gelida artica continentale, particolarmente fredda nei bassi strati, sarà accompagnato da un repentino calo termico, che può essere pure di -6°C -7°C nel giro di pochissimi minuti, non appena entrano le prime alitate glaciali da NE e E-NE.

t850_21Entro le 21:00 UTC di domani la parte più avanzata di questa avvezione di aria gelida avrà raggiunto tutta l’Europa centro-orientale, fino a raggiungere la pianura Ungherese, l’Austria, la Slovenia e il nord della Croazia, ammassandosi alle Alpi Dinariche. Parte di questa massa d’aria molto fredda, e soprattutto particolarmente densa e pesante, fra la tarda serata di domani, ed in modo particolare dalla mattinata di domenica, riuscirà a travasare dagli “intagli” naturali delle Alpi Dinariche verso il Golfo di Trieste, le coste e le isole della Damazia, tramite furiosi venti di bora (raffiche di vento “catabatico”) che sferzeranno il Golfo di Trieste, l’Istria e la Dalmazia, con raffiche davvero furiose che potranno raggiungere picchi sui 100-120 km/h, creando non pochi disagi. Questi forti e gelidi venti di caduta dalle Alpi Dinariche in poche ore attraverseranno tutto l’Adriatico settentrionale, propagandosi alle coste di Friuli, Veneto, Romagna, Marche, e in seguito pure in quelle dell’Abruzzo, dove avremo pure delle intense risacche da E-NE lungo tutti i litorali esposti. Nella mattinata di domenica 25 febbraio una parte di quest’aria molto fredda, dopo essersi buttata sull’Adriatico attraverso impetuosi venti di bora di caduta dai valichi delle Alpi Dinariche, raggiungerà le nostre regioni nord-orientali, determinando un brusco calo delle temperature e della quota dello “zero termico” che si spingerà in prossimità del piano.

t850_24Anche se la natura dell’aria gelida artica continentale sarà molto secca, data l’origine e il passaggio obbligatorio sopra vastissime aree continentali, essa sarà costretta ad attraversare l’alto Adriatico, scorrendo sopra acque superficiali piuttosto miti che scalderanno rapidamente la massa d’aria negli strati più bassi. I forti contrasti termici che si determinano sopra la più calda superficie marina rafforzeranno il “gradiente termico verticale” negli strati bassi, favorendo l’innesco di qualche modesto moto convettivo che favorirà lo sviluppo di qualche annuvolamento, capace di dare origine a delle nevicate sparse, fino a quote prossime al piano e i litorali, soprattutto sull’Emilia-Romagna e nelle Marche.

z850_60Ma qualche nevicata, di debole intensità, durante l’ingresso dell’aria gelida nei bassi strati, nel corso della giornata di domenica si potrà vedere pure sulla pianura Padana, fra Veneto, Lombardia e soprattutto nel Piemonte meridionale, dove le precipitazioni nevose potrebbero divenire un po’ più intense per via del “forcing” orografico imposto dalle Alpi occidentali nei confronti della fredda ventilazione orientale che entrerà sul Catino Padano, dalle coste del Veneto e della Romagna. In quest’ultimo caso i fenomeni nevosi saranno prodotti da nuvolosità prevalentemente “avvettiva”, prodotta dallo scorrimento nella media troposfera di più umide correnti occidentali, sopra l’aria gelida in ingresso da Est nei bassi strati.

Lascia un commento